Time

Kono mai no kau a i ka hale welakahau.

Dai gesti e dalle parole più semplici possiamo ricavare grandi significati. La frase altro non vuol dire che se sei troppo dietro l’onda, la perdi, se sei troppo avanti ne vieni travolto. Chi la disse parlava di surf, ma è la metafora esatta della vita.

<<Woody sveglia, abbiamo ancora un’ora di tempo prima di entrare>>. Richard mi svegliò da quello stato di trance, come era solito fare. Stavamo per entrare negli uffici della A.D. Corporation, significava poter dare visibilità alle nostre idee e farle finanziare. Sapevo che sotto gli occhi di questi uomini schiavi del potere le mie idee avrebbero perso di valore, ma non sono proprio i soldi ad aver dato un prezzo a tutto e un valore a niente?
<<Io…che ore sono?>> dissi, notando che non avevo più suoni che riuscivano a descrivere nessuno stato d’animo. Guardai il grande orologio affisso sul muro cremisi, opposto al grande ingresso. Il tempo, la mia più grande paura. Mi stupii come in un momento così importante della mia vita stessi pensando a tutto, tranne che a ciò che mi avrebbe concesso una grande svolta.
<<Woody>>. Richard continuava a chiamarmi, ma il suono di quelle lancette era più forte di qualsiasi altro rumore. Il tempo è sempre più forte del resto. E’ proprio per questo che non riesco mai a godermi i bei momenti, perché penso a quando questi mi verranno poi strappati via, per tornare in giorni sempre vuoti e tutti uguali. Diciamo sempre a noi stessi di “cogliere il momento”, ma infondo siamo tutti troppo preoccupati del dopo per chiudere gli occhi e assaporare il piatto che abbiamo sotto il naso, quel paesaggio che sembra infinito o quel bacio che ci tocca il cuore. Con il passare del tempo mi è stato tolto tutto. Ho perso i miei genitori troppo presto, quando ero troppo piccolo. Ho perso la mia ragazza, quando la vita mi ha messo di fronte alla scelta più difficile e ho dovuto mollare. Ho perso le emozioni, quando il lavoro mi ha tolto la soddisfazione di camminare lungo la riva del mare per l’eccessiva stanchezza. Ora non so quando il caso, o il destino come amano chiamarlo alcuni, mi riporterà ciò che mi spetta, nel frattempo sono qui: a pensare a quello che non ho più e non a quello che vorrei avere.
<<Senti, ho tutti i documenti pronti, vado a chiedere se possiamo entrare con qualche minuto d’anticipo. Sto morendo dall’ansia>> disse Richard fuggendo in segreteria.
Richard, molto più vecchio di me, ma nonostante questo era uno che andava sempre dietro all’onda. Non era mai riuscito a crearsi occasioni per gioire, e pensava che la nostra idea, una volta finanziata, potesse renderlo un uomo felice e spensierato. Io da quell’onda sono stato travolto. Una volta che sei sull’onda vuoi godertela tutta e ti getti in avanti, così ci finisci sotto. Da quel punto è difficile rialzarsi per cercare un’ altra onda, moralmente e fisicamente.
<<Woody forza, possiamo entrare>>.
Mi alzai per dirigermi con passo sicuro verso il grande ufficio, con la consapevolezza che c’era solo un modo per rimanere sull’onda. L’equilibrio al tempo giusto. L’equilibrio è una dote che bisogna acquisire con il tempo e l’esperienza. Il giusto tempo, bisogna saperlo aspettare, senza far tremare le gambe per la paura dell’onda.

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